Le conquiste dell’Italia

A volte all'italiano piace ricordare che la sua terra è stata (il verbo al passato è d'obbligo) la patria del diritto. Al tempo presente parlare di stato di diritto non ha senso in quanto non solo una massa di politici insulsi regge la cosa pubblica, ma alcune (troppe) leggi emanate tutto possono essere ma non quello di esprimere un legame tra il popolo e le sue istituzioni. Facciamone una carrellata e poi tiriamo le somme.

Nel periodo della prima repubblica, 1946-1991:

a) abolizione del latino nelle scuole medie,

b) abolizione del delitto d'onore,

c) abolizione dei manicomi,

d) abolizione della patria potestà,

e) introduzione del divorzio,

f) introduzione dell'aborto,

g) depenalizzazione nell'uso di droghe per uso personale.

 Se andiamo a vedere singolarmente le leggi emanate parrebbe una atto dovuto per una giusta causa; purtroppo nei fatti non è così.

     a) l'abolizione del latino ha diminuito l'attitudine al ragionamento nell'esprimersi sia in lingua parlata che scritta (Se il greco ti insegna a parlare, il latino ti insegna a ragionare). Ma questo non è il danno maggiore bensì quello di scollegare la tua lingua, la tua cultura da quella dei tuoi avi. Aprire una voragine che con il passare degli anni ha separato un popolo dalla sua terra.

     b) certamente desueto e non equilibrato in termini di parità ma, stante il carattere italiano, meglio sarebbe stato adeguare la legge ai tempi, non abolirla.

     c) bene! e con cosa sono stati sostituiti?

     d) abolita la patria potestà ridicolizzata la figura del pater familias, o meglio, ridicolizzata e castrata la figura paterna.

     e) invece di adeguare lo stato di famiglia si è preferito distruggere la famiglia, basta guardarsi intorno ai nostri giorni.

     f) senza figura paterna, senza una famiglia certa non poteva mancare l'aborto. Anche qui ad un giusto adeguamento si è preferito introdurre l'omicidio di Stato. Non c'è responsabilità. I figli divengono indesiderati o per avvenuto errore o per non rinunciare ad un pò di libertà o per non rovinare la "linea" ecc...

     g) l'uso personale di droga ha portato, porta, ad un aumento esponenziale della micro e media criminalità.

Se a quanto sopra aggiungiamo l'abolizione della gran messa in latino il quadro è completo: tutto il tessuto sociale che forma e cementa uno Stato è cancellato, Non c'è "intercomunicazione" fra popolo, politica, cultura e governo. Il popolo è stato accecato dalla futilità, dall'assenza di responsabilità, dal "benessere" edonistico e non guadagnato, dalle discoteche, dagli smartphone dai vestiti firmati. La donna è un oggetto di mercimonio reclamistico; più è denudata della sua femminilità e delle sue vesti più fa carriera e si sente appagata mentre l'uomo è abbruttito per precarietà nel lavoro, svilito nel suo essere uomo e depravato nei costumi di genere.

 Quando un governo riduce il popolo, che dovrebbe governare, ad una massa semi rimbecillita al fine di farne pecore da macello o da ludi elettorali non è un governo che ha commesso un errore, è una scelta scientemente fatta per estinguere un popolo, una cultura, una nazione.

Di pari passo, se mai a qualcuno fosse sfuggito, la seconda repubblica ha distrutto, cancellato, il tessuto produttivo ed industriale:

1)  Non produciamo più latte,

2)  Chiusi gli zuccherifici,

3)  Importiamo grano mentre (nel ventennio) avevamo due raccolti l'anno,

4)  importiamo agrumi,

5)  importiamo olio,

6)  importiamo ortaggi,

7)  Centinaia di piccole e medie imprese chiuse,

8)  Cessione di marchi di prestigio a società estere (cinesi in gran parte). Zoppas, Rex, San Giorgio, Candy, Perugina, Buitoni...sono solo una piccolissima parte di ciò che non abbiamo più. 

 Annullato il popolo, distrutto il suo tessuto produttivo, scomparsa la metà della sua riserva aurea (tra le prime cinque al mondo).

 Queste sono le conquiste della "libertà", della "democrazia" e...."dell'antifascismo".

Luglio 2017

                                                   Gianfranco BILANCINI