Bova Marina ......... Allo sbando ! ! !


Un comune inadempiente, come può pretendere

che il cittadino paghi le tasse comunali ?

La nascita e l’esistenza dei comuni non ha mai avuto un indirizzo chiaro e determinante per quanto riguarda la gestione dei compiti e dei doveri nei confronti della comunità ad esso attribuita. Ancora oggi, i comuni italiani, non si sono dati un criterio che abbia la tendenza a concedere la priorità ed il doveroso riconoscimento a coloro che formano la composizione del comune e della comunità ad esso appartenente.
Rivedendo le origini ( 1200 d. c. circa ), dove la comunità viveva al servizio della borghesia e quindi sottoposta e sottomessa alla volontà del mondo capitalista, possiamo dire che non ha mai avuto la libera ed autonoma determinazione nell’impostare la propria linea di condotta ed il proprio pensiero nell’istituire leggi e disposizioni che tenessero conto, effettivamente, delle necessità amministrative e strutturali dell’ordinamento amministrativo del popolo componente la comunità dei comuni. Non lo ebbe allora non lo ha adesso !
Oggi, trascorsi quasi mille anni, i comuni si gestiscono a seconda della personalità e della cultura delle variopinte amministrazioni che furbescamente riescono ad appropriarsi di un fittizio posto di comando, delle volte impositore, a capo delle comunità che devono sottostare all’inqualificabile intelligenza di quelle burlesche amministrazioni composte da individui che, nella vita, non sanno fare nulla.
Questo sistema non fa altro che creare confusione e disagi alla comunità e regalare prestigio e agiatezza agl’ignoranti.
La questione non è di facile soluzione, almeno fino a quando non si migliora la cultura di massa, l’adeguamento tecnologico e i principi religiosi.
Vittima di questo sistema, per esempio, è la comunità di Bova Marina. Questa comunità, oltre a soffrire le strutturali anomalie dei comuni, soffre anche, l’inqualificabile irresponsabilità ed arroganza dei responsabili di vari settori dell’amministrazione comunale. A questo si aggiunge la deflagrante ignoranza e la perniciosa malafede esistente nella comunità al punto tale che si ha come resultante un’imbarazzante quanto disgustoso senso di ripugnanza il quale impone, ad ogni cittadino, l’obbligo di non credere in niente ed in nessuno : e così la comunità soffre e cova desideri di vendetta che mai potrà mettere in atto perché in fondo un poco di colpa e sua, dal momento che ha preferito assecondare anziché ribellarsi.
Ma in fondo : “ Quale e quanta colpa può avere il cittadino comunitario se questa è l’educazione che ha ricevuto dalla nostra stessa società ? “.
                                                                                                                                           Pietro Francesco CRISEO