Evviva Bova Marina

Non si è capito bene ma non è, neanche, difficile capirlo con chi e con quali elementi è stato festeggiato l’anniversario dei 110 anni del comune di Bova Marina. A meno che non si sia trattato dell’ennesima presa per i fondelli. Si! forse è stata una vera e propria presa per i fondelli. Perché: Bova Marina non può, oggi, festeggiare ma piangere i suoi 110 anni. Probabilmente è lo stato italiano che festeggia, non con l’onore ma il disonore d’aver ridotto una Comunità alla miseria, d’aver seminato il terrore, d’aver imposto la povertà assoluta.

Bova Marina non può festeggiare, non ha lo spirito per farlo, non ha voglia di festa, ha voglia di vendetta nei confronti di tutti coloro che hanno contribuito allo sfacelo della nostra cittadina.

……. E coloro che hanno partecipato a questa ipotetica festa, hanno avuto così tanta faccia tosta da credere alla inverosimile manifestazione di allegria? Allora non hanno capito niente oppure hanno tanta viltà in corpo da illudersi di poter prendere ulteriormente in giro i cittadini migliori di loro e più intelligenti di loro.

Questa storia d’invitare i cittadini a fare festa a tante amministrazioni che tutto hanno fatto tranne difendere e tutelare il popolo della comunità bovese è, secondo chi scrive, un atto di vigliaccheria e mascalzonaggine inaudita. Se questi sollazzatori, anzicché illudersi di festeggiare pensassero di rimboccarsi le maniche e lottare per sollevare il paese dalla merda nella quale si trova, farebbero un favore, non a loro ma ai loro figli, ai loro nipoti e alle future generazioni di bovesi.

Da molto tempo si parla delle difficoltà nelle quali versa Bova Marina. Sarebbe ora che ognuno di noi assumesse, con coraggio ed onestà, le proprie responsabilità perché nessuno è scevro dalle innumerevoli circostanze e decisioni negative che il paese ha dovuto subire da trenta anni a questa parte per intraprendere, una volta per tutte, la strada che contribuisca a raggiungere l’obbiettivo del miglioramento e dell’allontanamento, definitivo, dalla povertà e dalla miseria.

Ai miei concittadini, poveri e meno poveri, non illudetevi:” Queste amministrazioni non sono mai stati vostri amici e mai lo saranno”. Al buon intenditore …….

                              Pietro Francesco CRISEO