IL CORONAVIRUS
Un governo incapace e inconcludente, i limiti della scienza, il dogmatismo del pensiero unico, la distruzione della classe dirigente.

La pandemia da coronavirus ci ha portato sofferenza, disagi e lacrime, ha contribuito, però, a fare cadere alcune maschere. Ecco perché non posso esimermi dal commentare una così grave situazione.

1) UN GOVERNO INCAPACE E INCONCLUDENTE
Una maschera caduta è quella dell'azione di governo come siamo ormai abituati a vederla all'opera da parecchi anni: la politica delle dichiarazioni superficiali, del litigio continuo e senza costrutto, della campagna elettorale permanente, del teatrino buono per i talk show televisivi ma del tutto fatuo, inconcludente ed equivoco.
Di fronte ad una situazione di pericolo, per le singole persone e la collettività, il governo si è mostrato incapace, per ciò che veramente è: un teatrino, un ammasso di cartapesta davanti al quale le ridicole quanto pietose figure degli attori recitano la commedia della lotta per il potere ignorando totalmente le autentiche funzioni di governo, cioè di gestione della cosa pubblica.
Che cosa deve fare un governo se non garantire la sicurezza dei cittadini? E come fare per garantire la sicurezza se non è in grado di conoscere la realtà, per poter programmare e dare al paese solide basi e tenersi pronto a fronteggiare il pericolo?
In questo caso invece abbiamo assistito al dramma di un governo sprovveduto, che di fronte alla situazione di pericolo non ha saputo fare altro che annaspare come il naufrago in mezzo al mare. Nessuno, a quanto risulta, aveva preparato alcunché per fronteggiare il rischio imminente, eppure le avvisaglie c'erano state. E i cosiddetti servizi di intelligence? E le cosiddette strategie per l'emergenza? Le unità di crisi? Nulla di nulla. Un medico, il professor Pasquale Bacco, che ha condotto uno studio sulla diffusione del coronavirus in Italia, ha riferito di aver avvisato le autorità già nel mese di ottobre 2019, ma le sue segnalazioni non furono tenute in considerazione. La "strategia" adottata è stata il lock down, il bloccare tutto, il rintanarsi, scappare. La più semplice e immediata: la più chiara conferma d’incapacità. Allo stesso modo dell'uomo primitivo che correva a rifugiarsi nella caverna per sfuggire all'animale feroce. La qualità di un governo si vede nei momenti di difficoltà, e ciò che noi abbiamo visto è l'inesistenza del governo; sotto ogni punto di vista. Infatti, si è messo nelle mani di un comitato tecnico-scientifico. Cioè è venuto meno al suo compito ed ha delegato la responsabilità di governo, ad un organismo non politico.

2) I LIMITI DELLA SCIENZA
Un'altra maschera caduta è proprio quella della scienza come panacea, come grande risolutrice di ogni problema. È caduta la maschera della scienza come risposta certa, come Verità incontrovertibile. Fanno pensare le parole di un politico italiano che dalle colonne di un grande quotidiano ha accusato gli scienziati di saper fornire al caso coronavirus solo ipotesi e nessuna soluzione. "Dovete darci risposte certe!" ha strillato il politico, mettendo così in risalto la sua profonda ignoranza circa la natura della scienza. Con onestà, gli scienziati seri ammettono che di fronte a un problema nuovo loro possono solo mettersi a studiare, confrontando i dati e verificando ipotesi. Le risposte, se mai arriveranno, saranno il frutto di questo lungo e paziente lavoro. La scienza sa soprattutto di non sapere e per dare risposte, comunque relative, ha bisogno di verifiche. La scienza non ha la bacchetta magica.

3) IL DOGMATISMO DEL PENSIERO UNICO
Un'altra maschera caduta è quella dei falsi amici della libertà, i quali, di fronte a una situazione complicata e pericolosa come l'attuale, non sanno fare altro che mettere la museruola a chi non la pensa come loro, a chi non si lascia convincere dalle spiegazioni date per certe, a chi non si adegua al pensiero dominante. Questi nemici della libertà li stiamo vedendo all'opera. Organizzano strutture contro quelle che loro proclamano essere fake news e pretendono di stabilire dall'alto che cosa è vero e che cosa è falso, mortificando sul nascere ogni forma di confronto e bollando come provocatore chi non si accontenta della narrativa che va per la maggiore. Prima della situazione di pericolo questi signori si riempivano la bocca con inni demagogici alla democrazia e alla libertà, ma ora, di fronte a una situazione oggettivamente difficile, si rivelano per ciò che sono: censori e inquisitori da strapazzo (dico da strapazzo perché gli inquisitori veri, per lo meno, avevano studiato). A proposito di informazione, una maschera caduta è quella del giornalismo che dice di essere dalla parte del cittadino, ma in realtà fa del terrorismo psicologico. Parla di servizio ma, cedendo al sensazionalismo, spaventa il pubblico. È quel giornalismo che si compiace della situazione di pericolo e lo alimenta, anche perché ne trae beneficio in termini di ascolti e copie vendute. Invece di aiutare le persone a condurre un'analisi razionale della situazione, punta tutto sull'emotività.

4) LA DISTRUZIONE DELLA CLASSE DIRIGENTE
Un'altra maschera caduta è quella della cosiddetta classe dirigente, che in Italia, era già stata ridotta al lumicino. Non ci sono persone in grado di organizzare, di pensare, di capire un problema e di fare veramente l'interesse nazionale. Abbiamo solo conventicole, le une contro le altre, incapaci di una visione ampia e lungimirante. E la mancanza di classe dirigente è il risultato di anni ed anni di massacro sociale operato nella scuola, nell'università, nei centri di formazione,  negli ospedali.
Pietro Francesco CRISEO