Bova Marina …… confessa ! ! !

Già venticinque secoli fa, Platone, filosofo Socratico non certamente "imputabile" di esprimere un pensiero di destra, affermava, nella "Repubblica", che

l'eccesso di libertà porta inevitabilmente alla licenza e questa, per altrettanto inevitabile conseguenza, alla tirannia!

Da allora, né il pensiero umano ha fatto significativi passi in avanti essendo stato detto quasi tutto di quanto c'era da dire, né le cose sono molto cambiate nella pratica della gestione della cosa pubblica ed anzi stiamo assistendo ad una fase, che noi giudichiamo finale, di un processo involutivo della libertà individuale il cui sbocco definitivo sarà probabilmente l'annullamento della libertà individuale e l'avvento di una tirannia, mimetizzata da democrazia, che si svilupperà nell'humus del "pensiero unico" omologato e cioè del "non pensiero".

Basta guardare la TV, leggere i giornali, ingurgitare la pubblicità, ascoltare la radio, vedere i film, per rendersi conto, se si analizzano con attenzione i contenuti non superficiali, che il messaggio continuo che ci bombarda costantemente in nome della libertà d'espressione, è la promozione dell'apparenza in antitesi con la sostanza e dell'avere in antitesi all'essere!

Questo è il pensiero unico imperante che diventa modo e modello di vita omologando in un'unica essenza ed in una sola espressione ogni giudizio ed ogni valutazione per tutti gli aspetti della vita quotidiana.

Dal vestire al mangiare, dal lavorare al divertirsi, dal comperare al curarsi, ogni aspetto del muoversi nella società è condizionato dall'esigenza di apparire secondo modelli convenzionali imposti da altri così come, anche per le cose importanti, si dà più credito all'apparenza che alla sostanza.

E' la confusione Epicurea tra il bello ed il giusto, tra il conveniente e l'onesto e tra il piacevole ed il virtuoso che falsa la scala dei valori e gli obiettivi di un corretto sviluppo sociale.

Ma l'affermazione del pensiero unico, unito all'allontanamento della priorità dell'importanza della sostanza delle cose rispetto alla loro apparenza, ha come risultato inevitabile l'ottundimento (Graduale affievolimento della funzionale acutezza o vivacità) della capacità critica individuale che, non essendo esercitata, si atrofizza fino a scomparire del tutto.

Ne consegue che, mancando la capacità di critica individuale, mancano gli strumenti per la formazione di un giudizio autonomo e perciò una libera scelta.

Senza libera scelta, come può esistere la libertà tout court?

Ergo, in nome della libertà d'espressione, si uccide la libertà ovvero la libertà si suicida…

A chi giova?

Certamente fa comodo a tutti coloro cui la semplificazione del pensiero unico offrirà dei vantaggi.

Per esempio, farà comodo alla grande industria delle multinazionali che riuscirà, attraverso la standardizzazione indotta dei gusti dei consumatori (non uomini, ma categorie..) a semplificare la gamma della sua produzione con un notevole risparmio che andrà a vantaggio del profitto e dell'incremento del consumismo.

Per esempio farà comodo a quei politici ai quali sarà sufficiente, per il successo, un buon ufficio di "costruzione d'immagine" anziché uno specchiato curriculum di meriti conquistati sul campo della buona amministrazione.

Certo, per "costruire un'immagine" occorreranno parecchi soldi per pagare pubblicità e manipolatori della verità, ma a questo provvederà la "sostanza" delle azioni non conosciute, la clientela dei "gruppi di pressione" e la gestione del pubblico denaro, mentre, per gli elettori, verrà spesa solamente l'immagine prefabbricata che consentirà vergognosi cambi di fronte ed una sostanziale mancanza di parola rispetto alle promesse elettorali!

Per esempio farà comodo a tutti coloro che gestiscono la cosa pubblica in quanto sarà possibile schematizzare i comportamenti della gente riducendo moltissimo gli imprevisti ed addirittura indirizzando la pubblica opinione verso gli obiettivi più convenienti e desiderati.

Insomma fa comodo a tutti coloro che la libertà del popolo l'amano a parole, ma l'aborriscono nei fatti e che cercano solamente, anche con l'inganno, il proprio tornaconto personale.

Noi, uomini di fede e d’onestà, promuovendo i valori spirituali della vita, privilegiando i concetti dell'essere e del divenire rispetto all'avere e cercando di vedere la sostanza dietro l'apparenza, difendiamo la persona nell'ambito dello Stato valorizzando la sua specificità e sollecitando in ciascuno quella capacità di critica individuale che é l'unico strumento per operare delle scelte consapevoli e quindi libere!

                                                                               Pietro Francesco CRISEO